Scenari per il post-tutela del mercato energetico

In questi giorni è uscito un interessante documento che riporta la proposta dell’Istituto Bruno Leoni e di altri autori (si rimanda al documento: pulsante download) per superare il mercato della tutela attraverso un processo graduale che eviti l’utilizzo di aste di clienti.

Come è noto il 1° luglio 2019 finirà il “regime di tutela” inteso come prezzi stabiliti dal Regolatore con delibera. Cosa succederà? Ma soprattutto cosa succederà a quei clienti che per vari motivi non firmeranno nessuna offerta di libero mercato sino a quella data?

Crediamo sia interessante analizzare il documento per stimolare un dibattito.

Il primo dato utile riportato nello studio è l’indice di concentrazione del mercato in un ipotetico (neanche troppo) passaggio dei clienti oggi serviti in regime di tutela al database delle società del gruppo afferenti al mercato libero [es: da ENEL Servizio Elettrico a ENEL ENERGIA per capirsi].

In questo caso (lordo tutela) i primi tre operatori (indice CR3) avrebbero il 79,3 per cento del mercato, configurandosi un oligopolio a tre, di cui uno, ENEL, decisamente dominante. Il documento riporta in modo molto schietto:

ENEL “verrebbe a consolidare una posizione dominante difficile da scalzare nel breve termine, e vi sarebbe un serio rischio di esercizio di potere di mercato non ricollegabile a fattori di efficienza e acquisizione di vantaggio competitivo” [Pag.32]

Lo studio propone i seguenti tetti antitrust, vale a dire un limite al 60% di quota di mercato calcolato su POD per ENEL ENERGIA a fine 2019 per poi scendere al 50% nel 2020 e 40% al 2021 [Pagg 36-37 e pag 39].
La proposta lascia i clienti con le società della tutela (quindi ENEL servizio Elettrico) ma a condizioni di prezzo non più fissate dall’Autorità ma vigilate da essa. Trattasi dell’offerta PLACET (a prezzo variabile come giustamente ipotizzato per assonanza con l’attuale tutela).

Qui le nostre valutazioni

Aspetti Positivi

  • Gradualità per gli utenti evitando switching simultanei di milioni di POD che potrebbero creare problemi al Sistema Informatico Integrato;
  • Riduzione del costo di chiusura degli esercenti la tutela già previsto da delibere AEEGSI. Gli esercenti la tutela continuerebbero ad intascare i contributi di commercializzazione (PCV). Possibilità di imporre chiusura società riferite al servizio di tutela senza costi aggiuntivi per utenti;
  • Si evitano le ASTE meccanismo che potrebbe innalzare l’indice di concentrazione CR3

Criticità

  • Modalità di rispetto del tetto antitrust di difficile controllo. L’operatore potrebbe passare clienti a società reseller da lei fornite (ma non controllate) by-passando il controllo antitrust.

Effetto prezzo

L’operatore non potrebbe fare una PLACET concorrenziale (intendiamo con spread su PUN ridotto se non nullo) rischierebbe di aumentare così la sua quota di mercato. Si può affermare che la proposta potrebbe comportare un aumento della spesa elettrica per gli utenti che sarebbe in parte giustificato dalla loro scarsa propensione alla mobilità.

Il documento non affronta, in termini propositivi, due grandi temi :

  • albo degli operatori di energia elettrica (garanzie finanziarie e di qualità del loro operato);
  • qualifica degli operatori di mercato (il problema del porta a porta selvaggio che sta rovinando il settore);

I recenti accadimenti (lettere di chiusura contratti e riforma sbilanciamento) fanno capire che il mercato si appresta ad una nuova fase dove di certo c’è ben poco, se non il silenzio del Governo sul tema.

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