Cos’è l’energia reattiva e perché viene fatturata
Tecnicamente la potenza reattiva rappresenta una grandezza tramite la quale è possibile sintetizzare il saldo della potenza scambiata fra i campi elettrico e magnetico. L’energia reattiva è in pratica un’energia che non viene utilizzata dal consumatore finale non trasformandosi in lavoro di un macchinario o in assorbimento. Complessivamente il transito di energia reattiva nelle reti determina effetti generalmente negativi rispetto al solo transito di energia attiva. Tali effetti si sostanziano, a parità di energia attiva trasportata, in un maggior utilizzo della rete, in maggiori perdite di energia elettrica ed aumenti delle cadute di tensione.
Per mitigare gli effetti negativi l’Autorità per l’energia ha previsto apposite penali che si applicano come corrispettivi tariffari in caso di eccessivi prelievi di energia reattiva da parte dei clienti finali.
Con tali fondi raccolti si contribuisce a finanziare interventi per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali di energia elettrica.
Quando scattano le penali dell’Autorità e a quanto ammontano?
Le penali scattano solo per le utenze non domestiche con potenza disponibile maggiore di 16,5 KW e nei casi in cui l’assorbimento di energia reattiva (Kvarh) ecceda il 50% dell’energia attiva (KWh). Dal 1 gennaio 2016 la soglia scende al 33% (delibera 180/2013). Quindi le penali non si applicano ai punti di prelievo riferiti alla tipologia di contratto per usi domestici in bassa tensione e ai punti di prelievo con potenza disponibile inferiore o uguale a 16,5 kW.
I corrispettivi applicabili sull’energia reattiva sono i seguenti:
- 0,0323 €/Kvarh alimentati in BT con energia reattiva superiore al 50% dell’energia attiva;
- 0,0421 €/Kvarh alimentati in BT con energia reattiva superiore al 75% dell’energia attiva;
- 0,0151 €/Kvarh alimentati in MT con energia reattiva superiore al 50% dell’energia attiva;
- 0,0189 €/Kvarh alimentati in MT con energia reattiva superiore al 75% dell’energia attiva;
- 0,0086 €/Kvarh alimentati in AT con energia reattiva superiore al 50% dell’energia attiva;
- 0,0110 €/Kvarh alimentati in AT con energia reattiva superiore al 75% dell’energia attiva;
I consigli di Servizi per Utenze
Innanzi tutto, in via preventiva, occorre tenere sotto controllo i consumi di energia reattiva nelle fasce di consumo F1 e F2 e tracciare nel tempo il loro andamento al fine di verificare la presenza di un eventuale trend in crescita che farebbe presto scattare le penali. In secondo luogo è opportuno verificare l’opportunità di investire nel miglioramento degli assorbimenti dell’edificio (es: condensatori) considerato che in presenza di consumi di energia reattiva elevati gli investimenti possono ripagarsi in breve tempo.