I clienti nascosti nel settore dell’energia elettrica

I Clienti nascosti, una “new entry” tra le numerose terminologie di questo mercato in continua evoluzione. Questi Clienti, hanno tempo sino al 30 Giugno 2018 per uscire allo scoperto. Lo prevede la delibera 276/2017 dell’AEEGSI. Sono previsti importanti sanzioni retroattive ma di articoli sulla stampa neanche uno!

Facciamo un po’ di chiarezza noi di Servizi per Utenze, è la nostra mission.

Il “Cliente Nascosto” è il cliente finale di un ipotetico contratto di energia. Sembra quasi un ossimoro perché se è un Cliente come fa ad essere nascosto? L’Autorità lo definisce così: “cliente finale a cui è attribuita un’unità di consumo ma che sono privi di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su rete privata in quanto condividono un POD con altri clienti finali.”

Per capire il Cliente Nascosto dobbiamo esplorare il concetto di “unità di consumo”: “Essa è l’insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete pubblica, anche per il tramite di reti o linee elettriche private, tali che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva.”

La nube regolatoria incomincia a schiarirsi. Facciamo un esempio per far uscire il sole…

Il ristorante intestato alla ditta X che svolte attività dentro un ospedale.

Abbiamo due attività diverse, intestate a due soggetti diverse ma un POD solo per il prelievo di energia elettrica. Qual è il problema? E’ che gli oneri di sistema sono arrivati a 16 miliardi di euro nel 2016 e che una parte di questi oneri sono rastrellati per il tramite di componenti fisse (€/POD). Il bar del nostro esempio non paga questi oneri, non avendo POD a lui intestati.

Da notare tra l’altro che gli importi sono previsti in crescendo dalla riforma degli oneri di sistema che, a partire dal 1° gennaio 2018, dovrebbe spostare molto sul punto fisso e sull’impegno di potenza, abbassando l’aliquota €/KWh.

La presenza di un cliente nascosto dietro un POD impone diverse azioni:

  • Obbligo autodichiarazione entro il 30 Giugno 2018, richiedendo la connessione al gestore di rete territorialmente competente ovvero richiedendo all’Autorità l’identificazione di un ASDC ai sensi del TISDC;
  • Pagamento retroattivo (differenza tra le componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema che avrebbero dovuto versare se fossero stati correttamente identificati come clienti della rete pubblica e le componenti tariffarie eventualmente versate, senza maggiorazioni o penali, per il periodo compreso tra l’1 gennaio 2014 (o la data della loro entrata in operatività se successiva) e la data della loro regolarizzazione;

In assenza di autodichiarazione ci saranno maggiorazioni del 30% su oneri a titolo di penale.

Altro articolo sul tema: Approfondimento tecnico sul POD VIRTUALE

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